Filed under: Band del giorno, Words | Tag: cantanti ciccioni con gli occhiali, converse bagnate, Emo, figa repellenza, iron chic, latterman, mattia padoan, Punk Rock, shorebirds, yo man go!
Se sei ciccione e ti piace il punk rock, la vita ti ha fatto un bel dispetto. Niente skinny pants per te, niente maglietta aderente di “gruppo punk rock di culto anni 90′ random”, niente limoni con in sottofondo i Samiam o simili. Alla fine sembri uno dei TAD, che erano si fighissimi, ma nessuno al mondo vuole assomigliare ad un dei TAD, almeno che non si completamente malato, ed io non lo sono.
La storia dei ciccioni nel punk rock è costellata da tristezza e dolore, e rivaleggia con quella dei bianchi nell’hip-hop o delle donne fighe nella bella musica.
La vita per noi è una corsa affannosa percorsa sotto la pioggia. La ciccia ci fa mancare il fiato presto e l’acqua bagna la nostra maglietta dei Get up kids svelando le nostre tettine, in più ci ritroviamo con le converse completamente zuppe.
Tempi duri per i ciccioni.
Negli Yo Man Go! ci canta uno ciccione a cui piace il punk rock e ci ha pure gli occhiali spessi. Assomigliano tanto ai Latterman (forse troppo) e credo si siano anche loro sciolti.
http://www.myspace.com/yomangogo
http://www.mediafire.com/?jwzi61ztyz4
Adriano
(Si lo so che ci sono tanti gruppi punk fighi e famosi con cantanti ciccioni)
Filed under: Band del giorno | Tag: adolescenza, amici, asian man, chicago, lawrence arms, Punk Rock, slapstick
Oggi parlavo con un amico degli Honor System. Un amico un pò speciale per tanti motivi, uno su tutti il fatto è che sta attraversando la sua adolescenza con 6 o 7 anni di ritardo. In pratica è un ometto lauerato e ben avviato nella sua carriera di business man che ha scoperto solo ora il punk rock, lo skate, i tatuaggi, il basket, la birra, le Chesterfield e il sesso promiscuo. Ovviamente lo invidio a morte e penso un pò tutti vuoi. Pensatevi tra un paio d’anni a resettare tutto e ricominciare tutto il divertimento da capo, scoprire il punk rock e tutto il resto. Io darei volentieri un braccio in cambio ma comunque non centra nulla. Tutto questo era solo per far capire il tipo: un ragazzo infoiato con il punk rock che ha già ascoltato anche i gruppi post-Lawrence Arms. Però quando gli ho nominato gli Honor System lui m’ha fatto una faccia del tipo “saranno mica uno di quei gruppetti da fighette frigide che ti ascolti te?”. Ma proprio no. Gli Honor System sono uno di quei gruppi che il nostro amico avrebbe dovuto ascoltare quando era davvero adolescente (esordio per Asian Man data 2000) e sono figli d’arte del primo nucleo della Chicago punk rock.
Poi sinceramente io non sono abbastanza bravo per descrivere il milionesimo disco punk rock senza stracciarvi le palle, quindi vi dico giusto primi Jawbreaker, Lawrence Arms&co, al mio amico sono piaciuti. Fidatevi (di me, non del mio amico che di musica ci capisce poco).
Filed under: Words | Tag: belle donne, belpaese, Hardcore, l'amico di martucci, la piovra, Punk Rock, punk'n'roll, rock'n'roll
Ogni volta che sento questo disco é come se fosse la prima. Mi sento toccato in ogni dove; cuore, testa e sedere. Si vede che i miei gruppi italiani preferiti debbano avere come requisito nel loro nome l’articolo LA – (difficile indovinare quale sia l’altro gruppo) ma erano anni che non mi entusiasmavo così per un gruppo del bel paese. The First Discovered Treasures é una sorta di discography, che oltre ad avere una delle copertine più belle del secolo ha anche dodici pezzi che più in-your-face di così si muore, dei veri e propri fulmini di goduria. Ex-L’Amico di Martucci (e probabilmente altri), i La Piovra sono difficilmente accostabili ad un solo tipo di sound, essendo il risultato di un frullato (a full speed) di Minor Threat, Jellyroll Rockheads e Youth Attack.
Punk’n’roll! Fooooortee.
Ascolta:
http://www.myspace.com/lapiovra
Scarica:
http://www.megaupload.com/nl/?d=TCAP3LPX
Matteo
Filed under: Recensioni | Tag: gainsville, pop punk, Punk Rock, shaking hands, strike anywhere, young livers
Se vi dicessi che i The Shaking Hands sono di Gainsville, Florida cosa pensereste? Pensereste giustamente che il disco che ho sottomano (lo so, che sono spiritoso) é punk rock, e ovviamente di ottima fattura. Con membri dei Young Livers nella loro formazione e tanta voglia di regalarci melodie danzereccie i TSH sfornano undici canzoni senza troppi fronzoli, di quelle che divertono e convincono sin dal primo ascolto. Rispetto ad altri loro coetani il genere in questione é ricoperto particolarmente bene da uno strato pop che ricorda i Strike Anywhere o gli Avail, contornato da quei woah-oooah e coretti che ci piacciono tanto. I testi sono concentrati su temi politici/sociali, ma che questo non scoraggi i meno interessati a tali argomenti, prendete Battling Decay o You Should Really Get That Looked At e poi ne riparliamo.
La soundtrack per il vostro prossimo viaggio in macchina.
http://rapidshare.com/files/173660743/The_Shaking_Hands-The_Shaking_Hands-2008-FNT.rar.html
Matteo
Filed under: Words | Tag: jawbreaker, latterman, pop punk, punk melodico, Punk Rock, yoo
Vorrei solo dire che sin dai primi accordi di It’s Gonna Get Ugly mi sono commosso. Solo a leggere che i protagonisti di questo nuovo progetto dal nome di Shorebirds sono Matt Cannino, il chitarrista/cantante dei Latterman e Chris Bauermeister, il bassista del gruppo che più amo su questa terra, i Jawbreaker mi vengono tutt’ora i brividi.
Poi parte HIghways, con i suoi 2.20 di punk rock nel perfetto stile dei due gruppi sopracitati: veloce, melodico, urlato, cantato, rabbioso e passionale. Ed il bello é che tutti e dodici i pezzi non smettono mai di sorprendermi e lasciarmi sognare ad occhi aperti di essere sotto ad un palco e sentirli dal vivo. Una registrazione a dir poco perfetta, ruvida al punto giusto da poter ricreare per tutta la durata del disco un’energia che anche se solo per mezz’ora mi fa quasi dimenticare che é inverno. Yo!
Sento No Matter Where We Go e Unfun nello stesso momento. Orgasmo multiplo.
http://rapidshare.com/files/165845646/Shorebirds-Its_Gonna_Get_Ugly-_LP_-2008-FNT.rar.html
Matteo
Filed under: Words | Tag: carlo pastore, ci fa schifo al cazzo, diy, Emotional Breakdown, mtv, partita iva, Punk Rock, rock.it, trl
Lo dico subito questo post è scritto con una brutta incazzatura, rabbia infantile, da bimbo, da ragazzino quindi vorrei evitare cadute di stile (noi ci abbiamo stile) e concentrare il mio astio in un concetto unico:
“CARLO PASTORE e ROCK.IT e L’ESERCITO DE DIY MI FA SCHIFO AL CAZZO”
Ora vi spiego a cosa mi referisco, partendo dal presupposto che:
- rock.it
- TRL
- Miami festival
Fanno parte di quel mondo che mi piace snobbare, mi piace prendere per il culo, di cui mi piace non far parte. Mi diverte vedere i ragazzini (anche non più tanto ragazzini) straparlare di indie rock accomunandolo a nomi come Afterhours e 3ARM. Insomma, ci fanno cagare, ci possono dare anche un pò fastidio, ma perderci più di 5 minuti? No. Posso mai arrabiarmi per le ragazzine di TRL con la maglia dei Tokio Hotel? No, mi basta desiderarle sessualmente e punirle con strumenti in lattice appositamente comprati. Poi però succede che si supera un linea (immaginata da me ovvio), e sento che perfino chi straparla per mestiere inizia a straparlare un pò troppo. E qui comincia questa nuova saga:
Pastore e l’esercito del DIY:
http://blogs.myspace.com/index.cfm?fuseaction=blog.view&friendID=47757510&blogID=442245874
Ora leggetelo, leggetelo tutto perchè nasconde perle comiche tra le più pregiate! Facciamo che le parole DIY,punk rock e che questo delirante video: http://www.youtube.com/watch?v=wWd3Gr1NaeI non ci siano (il video è davvero spaventoso! neache Lynch farebbe di meglio).
Cosa cazzo voleva esprimere Carlo Pastore, ed è davvero serio quando dice “E il fatto che io oggi conduca TRL non è nient’altro che il frutto di questo approccio: nessuna paura, voglia di esperienza, conspevolezza dei propri mezzi,; sono andato a prendermi ciò che mi spetta, senza lasciare quel posto in mano alla gente sbagliata.”
io ho davvero paura, TRL è una cosa pericolosa? Ora che c’è Pastore a TRL siamo pronti per la rivoluzione culturale? è sano mentalmente uno così? TRL nelle mani sbagliate. Che dio ce ne scampi! Io lo dico perchè mi preoccupo davvero per la sua psiche, me lo immagino che dà fuoco a metà redazione di rock it, dà la colpa ai cristiani ed intanto suona “un pò porno” con la sua arpa.
Dal delirante post sul suo blog poi qualcuno ha evinto cosa sia il DIY ? Perchè Carlo Pastore sarebbe DIY e Briatore no? Pastore sul diy “quell’etica non può più avere senso e valore nel solo rifiuto del mercato inteso come sistema capitalistico, ma deve creare dei microsistemi sostenibili all’interno del mondo e non fuori da questo.” Praticamente ci spiega che il DIY è il contrario DIY. O che meglio l’evoluzione del D.I.Y. è T.R.L.
Ora Carlo, se ti vergogni di presentare TRL e lo fai solo per soldi e per annusare il collo della Santarelli quando si distrae, a me va benissimo, ti stimo anche. Ma perchè ti devi inventare che l’hai fatto per : “E’ per loro, per Rockit, per noi, che ho voluto realizzare questo videomanifesto. Perchè, oggi più che mai, con questi venti di crisi e questa confusione generale, c’è bisogno di ripartire dal basso, di rimettere in moto le cellule cerebrali, di iniettare il formicolio negli arti addormentati, di infiltrarsi nei posti chiave e di creare interferenze, di non avere paura, di generare entusiasmo e diviverlo, di dire basta agli snobismi intellettualoidi e a quelli chefanno gli artisti senza averne l’arte, di dare spazio alla gente vera con le sua magnifica vitalità così stuprata. Entriamo nella faccenda, diventiamone partecipi. Ascolta, fai, diffondi! E’ più semplice di quanto si creda.”
Voglio pensare che Carlo nella sua immensa bontà ed ingenuità non avrà pensato che qualcuno che avesse finito le scuole medie avrebbe letto questo capolavoro, ma per sua sfortuna è successo.
la partita (iva) è cominciata.
lo ripeto perchè mi è rimasto un pò d’astio:
CARLO PASTORE e ROCK.IT e L’ESERCITO DE DIY MI FATE SCHIFO AL CAZZO
ora per momenti seri e grammaticalmente corretti passo la palla a Mattia, che come al solito riuscirà ad essere interessante (tral’altro del diy se ne sbatte Mattia).
Adriano.
Filed under: Recensioni | Tag: gainsville, no idea, off with their heads, Punk, Punk Rock
Lo so che é appena iniziato l’autunno, e nonostante anche io sia un sucker for anything acoustic (cit.) in questi giorni ho deciso di mettere in rotazione questo gioiellino che compare fra le ultime uscite della nostra amata No Idea. Gli Off With Their Heads fanno un classico punk rock melodico senza fronzoli nè troppi ghirighori; pensate tranquillamente ad uno stampo à la Bouncing Souls o ancor meglio Dillinger Four: canzoni orecchiabili, potenti e decine di sing-alongs che vi tireranno su la giornata in men che non si dica. Scazzati, costantemente in bilico sulla linea che divide il punk più rude di quello in stile Gainsville a quello con sfumature più pop, From The Bottom fa una cosa e la fa benissimo: farvi tirar giù i vostri finestrini in macchina o sculettare in casa quando fuori piove.
Prendetene ed ascoltatene tutti. Amen
Listen:
http://rs374.rapidshare.com/files/134926124/2008FTB.rar
Ah, andateveli a vedere e supportate:
22.10 Vicenza @ Bar Sartea
24.10 Livorno @ The Cage
Matteo
Filed under: This is punk rock and i'm telling everyone | Tag: emo-punk, iron chic, latterman, Punk Rock, small arms dealer
Una rubrichetta tutta nuova e piccola piccola per parlare del punk rock che ci piace: gruppi giovani, esordienti ed aitanti. Magari ogni tanto anche qualche vecchietto che non si fila più nessuno ma che ai giovani d’oggi fa un mazzo così.
Insomma, se scoviamo i nuovi Jawbreaker o i nuovi Descendents vi avvertiamo qua. Promesso.
Inauguriamo questo spazio nel modo più banale possibile, vale a dire con il più folgorante e apprezzato punk rock di questi ultimi mesi. Esatto, il demo degli Iron Chic. Personalmente lo sto consumando da più di un mese e immagino che più di qualcuno stia facendo altrettanto. Per i pochi che ancora non ne sanno nulla loro sono una delle mille band del post-Latterman con l’aggiunta speciale di un ex Small Arms Dealer. A capire cosa suonano ci arrivate da soli – punk rock melodico, direi molto melodico, qualche strisciata di emo-punk, i nomi di riferimento i soliti – e che lo facciano divinamente è altrettanto ovvio. Non c’è molto altro da dire insomma, se non che il demo si può anche scaricare liberamente dal sito: cinque brani, due capolavori e tre belli belli. Decidete voi quali.
Non si sa ancora se e quando uscirà il disco, ma se sarà bello quanto questo demo allora i Latterman han fatto proprio bene a sciogliersi.
Qua trovate il primo demo: http://www.ironchic.net
Qua qualche altro pezzo da ascoltare: http://www.myspace.com/ironchicsmyspace
Mattia
Filed under: Recensioni | Tag: against me!, gaslight anthem, no idea, Punk Rock, rock cazzuto
No Idea non è soltanto una casa discografica, è prima di tutto un suono, uno stile inconfondibile. E i Gaslight Anthem sono probabilmente una delle migliori band No Idea che non sta sotto No Idea. Il che vuol dire anche che sono uno dei migliori gruppi punk rock del momento anche perchè i nostri eroi sembrano proprio belli caldi: l’anno scorso il debutto Sink or Swim, una bomba che ancora deve passarmi la voglia di ascoltarla; quest’anno un ep e il secondo album. Per capire di cosa stiamo parlando prendete gli Against Me! e sostituite alla svolta rock-imbolsita di New Wave una svolta rock-cazzuta-e-irresistibile. In pratica, quello che non è riuscito agli Against Me! è riuscito ai Gaslight Anthem e, come per chiudere il cerchio, succede che la band di Tom Gabel chiede ai ragazzini esordienti di venire in tour con loro. Finisce con una non troppo imprevedibile inversione dei ruoli: i maestri faticano a riscaldare i vecchi fan delusi dal passaggio su major, i novellini invece impartirscono lezioni di punk rock agli astanti.
Il fatto è che i Gaslight Anthem hanno qualcosa di più – o meglio: di diverso – per poter fare dignitosamente quella famosa svolta rock: hanno uno spirito blues marcio, da rocker di New Orleans, sono impregnati di folk-rock, di soul, di America più di quanto non lo siano tutti i loro colleghi. E infatti nel nuovo The ’59 Sound si permettono di rallentare ancor di più i ritmi e non perdere nulla in carica ed esplosività: coinvolgenti e travolgenti allo stesso modo, anche con il freno a mano tirato, perchè l’energia dei Gaslight Anthem non è qualcosa che dipende esclusivamente da quanto veloce suonano o da quanto alzano il volume degli amplificatori o di quanto urlano nel microfono. La senti che ti trascina via e questo è tutto.
Avrei voluto aggiungere che ci scommetterei dei soldi che diventeranno un nome davvero davvero grosso. Ieri però sono passato in edicola e li ho visti in copertina su Kerrang!: lo sono già, un nome grosso. E se lo meritano.
Mattia
Filed under: Recensioni | Tag: kid dynamite, lagrecia, loved ones, none more black, Punk Rock
Jason Shevchuck è uno dei tanti piccoli grandi eroi del punk/hardcore americano. Magari il nome non vi dice nulla, ma sicuramente ci avete avuto a che fare qualche volte senza neppure accorgevene – mentre capeggiava i Kid Dynamite o i None More Black, ad esempio – e probabilmente avete anche apprezzato l’incontro inconsapevole.
L’ultima esperienza di Jason sono questi LaGrecia, una piacevole parentesi già chiusa che ha fruttato un album su Suburban Home uscito recentemente. E appena inizia a suonare On Parallels la voce, quella la si riconosce subito, ma tutto il resto non tanto. I LaGrecia vanno più lenti, molto più lenti di qualunque cosa abbia mai suonato Jason. Ma non è solo questo: sono proprio diversi. Meno hardcore, più punk rock. Punk rock a modo loro, molto mid-tempo e rockeggiante, melodico e coinvolgente. Un pò alla maniera dei Gaslight Anthem volendo, ma più ruvidi e sfacciati. Ma più che altro mi sembra di sentire il buon punk rock di casa Jade Tree – Avail e The Loved Ones in particolare – secondo la personale interpretazione di Mr. Shevchuck. Che non è affatto male.
http://www.mediafire.com/?ifz3oy2ctnd
Mattia
Filed under: Band del giorno | Tag: current, dischord, file 13, little rock, musica che i fan dei green day dovrebbero ascoltare, pinhead gunpowder, Punk Rock
Se cercate Chino Horde su Google vi escono solo siti di fan club dei Green Day. Quindi non lo fate e prendetemi in parola: i Chino Horde su uno dei gruppi punk rock più cazzuti dei primi anni ’90. I ragazzi di Little Rock hanno la fortuna di crescere in una scena punk rock niente male – Trusty e Thumbnail sono di quegli anni lì – consumano i dischi della Dischord con particolare interesse per Rites Of Spring e Dag Nasty, fanno amicizia con i Current e ci vanno pure in tour assieme. E frequentare questa bella combriccola li ha fatti crescere sani e robusti.
La band si regge in piedi per circa tre anni, il tempo necessario per un paio di 7” irrecuperabili, uno split proprio con i Current e un album omonimo per File 13. Quest’ultimo una discreta bomba e non il classico disco punk rock che ti aspetteresti. Chitarre tiratissime, un pò alla Rites Of Spring e un pò a modo loro; una voce acida e potente; canzoni che vanno avanti finchè hanno qualcosa da dire, due minuti scarsi o quasi dodici non fa differenza. Ma sempre e solo punk rock, senza altri sbrodolamenti. Ed è per questo che ci piacciono.
Ah, per quella storia dei Green Day: nei Chino Horde ci suonava Jason White, ora chitarrista nei tour dei Green Day. Una brava persona che negli anni ’90 ha suonato anche nei Pinhead Gunpowder e altri gruppetti interessanti. Poi ha deciso di mantenersi così e buon per lui.
hxxp://www.mediafire.com/?tymmgmsy1xp
Mattia
Filed under: Band del giorno | Tag: Corleone Records, donne nude, Emo, i segreti meglio nascosti, Math, Minutemen, Post, Post-Core, Punk Rock, Screamo, Tiny Hawks
Così com’è difficile trovarsi a dover scrivere di band che ti fanno schifo al cazzo (e fortuna vuole che su sto blog questa cosa non mi capiterà mai) così è difficile, forse anche di più, dover scrivere di una band che ti ha conquistato completamente. Quindi sintetizzerò il mio pensiero sui Tiny Hawks con questo unico e profondo pensiero: “Ehy tu! Non ti piacciano i Tiny Hawks? Sappi che sei un coglione”, ed è proprio così, non si scappa. Dovete saperlo. Se leggete questo blog e non trovate i Tiny Hawks una delle migliori cose che siano mai successe alla musica sarei felice che abbandonaste questi lidi per emigrare, ed iniziare a leggere altro..tipo loro, che hanno anche una certa autorevolezza.
Che dire, entrambi gli album sono due bombette, ed entrambi sono usciti per la misconosciuta, almeno per me, Corleone Records. Da personcine a modo si vede che il duo da Providence (perchè di duo si tratta. Una chitarra, una batteria,due voci.) in giovane età avrà consumato la discografia dei Minutemen, e caro amico lettore han fatto proprio bene, nei Tiny Hawks c’è tutto quello che ci serve per affrontare la giornata, tutto. C’è il punk rock, c’è l’hard-core, c’è math, c’è la melodia, c’è la malinconia, c’è l’urgenza, ci sono testi stupendi, e donne nude..insomma mi avete capito.
Sono in giro dal 2003, e scoprire una band del genere così tardi mi fa sentire, in qualche modo, in colpa. Dal 2007, putroppo, sono in “pausa”. Speriamo tornino presto a mettermi in difficoltà, e che non vi accorgiate che ho messo 3 immagini per far sembrare che abbia scritto tanto.
My Space
Pagina
Corleone Records
Demo: Qui
12″: Qui
Adriano
Filed under: Band del giorno, Recensioni | Tag: Brainworms, Math, Post-Core, post-punk, Punk Rock, Richmond, Stop it!, Virginia
Io non so come la gente scopi a Richmond e periferia (in Virginia insomma) o che cavolo di aria si respiri lì, ma da quella città, di appena 200.000 anime, escono fuori solo gruppi che fanno il culo a tutti (tutti, tutti! e tanto per snocciolare qualche nome: City of caterpillar, Pg 99, Verse en coma, Pigmy lush, Stop it!, Malady, Haram..). Ora mi saltano fuori questi Brainworms (il nome meno fashion di sempre) che mi fanno ricordare perchè mi piace tanto il punk rock e i suoi derivati (e perchè piace anche voi.)
Accasati sulla Rorschach records (anche questa da Richmond) e con componenti dall’illustre passato (Stop It!!, Ultra Dolphins, Snack Truck, e Are You Fucking Serious? ) asfaltano tutto e tutti con il loro post-core brillantemente melodico (come dovrebbe suonare un gruppo fan dei Fugazi nel 2008? così!). Non fanno prigionieri.
Insomma i Brainworms suonano quel post-punk post-core matematico che a noi piace tanto (si c’è anche un pò di emo 90′). Solo che sono anche sporchi, zozzi e cattivi. Sono punk rock. A noi piace il punk rock.
http://www.myspace.com/brainwormsrva
http://www.rorschachrecords.net
Adriano
Filed under: Nothing Nice To Say | Tag: Comic Strip, Nothing Nice To Say, Punk Rock, Straight Edge