Emotional Breakdown


Una triste adolescenza postuma priva degli Honor System by mattiaebd
aprile 3, 2009, 9:50 am
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Oggi parlavo con un amico degli Honor System. Un amico un pò speciale per tanti motivi, uno su tutti il fatto è che sta attraversando la sua adolescenza con 6 o 7 anni di ritardo. In pratica è un ometto lauerato e ben avviato nella sua carriera di business man che ha scoperto solo ora il punk rock, lo skate, i tatuaggi, il basket, la birra, le Chesterfield e il sesso promiscuo. Ovviamente lo invidio a morte e penso un pò tutti vuoi. Pensatevi tra un paio d’anni a resettare tutto e ricominciare tutto il divertimento da capo, scoprire il punk rock e tutto il resto. Io darei volentieri un braccio in cambio ma comunque non centra nulla. Tutto questo era solo per far capire il tipo: un ragazzo infoiato con il punk rock che ha già ascoltato anche i gruppi post-Lawrence Arms. Però quando gli ho nominato gli Honor System lui m’ha fatto una faccia del tipo “saranno mica uno di quei gruppetti da fighette frigide che ti ascolti te?”. Ma proprio no. Gli Honor System sono uno di quei gruppi che il nostro amico avrebbe dovuto ascoltare quando era davvero adolescente (esordio per Asian Man data 2000) e sono figli d’arte del primo nucleo della Chicago punk rock.
Poi sinceramente io non sono abbastanza bravo per descrivere il milionesimo disco punk rock senza stracciarvi le palle, quindi vi dico giusto primi Jawbreaker, Lawrence Arms&co, al mio amico sono piaciuti. Fidatevi (di me, non del mio amico che di musica ci capisce poco).



Alkaline Trio by mattiaebd
agosto 1, 2008, 9:27 am
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Gli Alkaline Trio sono un’altra di quelle band che ci piace tanto e da tanto tempo. Se volevi del buon punk-rock melodico agli inizi del Duemila semplicemente non c’era niente di meglio dei loro primi tre dischi e la cosa buffa è che non c’è tuttora. E per forza di cosa gli Alkaline Trio continuano a piacerci tanto, nonostante tutto: perchè Good Mourning sembrava l’inizio di una fine poco decorosa , Crimson è stato la gloriosa rinascita e Agony And Irony si fa rispettare pur perdendo qualche colpo. Tra alti e bassi, quello sì, ma sempre lontani anni luce dallo sputtanamento definitivo: mentre aspetti il loro nuovo disco nemmeno ti passa per la testa che Skiba&co si siano bevuti il cervello e inizino a fare puttanate tipo urlettini sparsi qua e là o altre pacchianerie simili. L’unica cosa a cui pensi è quante canzoni perfette alla loro maniera riusciranno a mettere insieme questa volta. Ve lo dico io, almeno quatro: Calling All Skeletons, I Found Away, Do You Wanna Know? e Into The Night. Il resto del disco mantiene il decoro a parte un paio di episodi, tipo il ritornello un pò idiota di Love Love, Kiss Kiss che poi ovviamente ti ritrovi ogni volta a canticchiarlo.
Per stavolta insomma tocca un pò accontentarsi e non fare troppo i preziosi. In alternativa, nel frattempo, per i più nostalgici – come me – è uscita per Asian Man la ristampa dell’esordio Goddamnit. Il disco sapete già che razza di capolavoro sia. Ora aggiungeteci pure una confezione ben curata, un dvd spettacolare con interviste, live show e tutto il resto, quattro bonus track, un booklet con scritti di Brendan Kelly (Lawrence Arms) e Mike Park. E quest’ultimo che scrive: “just know that Goddamnit is the best record by the best band in the world. For those who disagree, i’m sorry to say you’re wrong.”
Beh, anche se siete wrong vedete di prendervi ‘sta chicca che fidatevi vi procurerà orgasmi multipli.

Mattia