Emotional Breakdown


Look Mexico – Gasp Asp (Ep) by matteo
gennaio 26, 2009, 6:25 PM
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Dei Look Mexico credo che ne parlammo già nella vecchia versione, ma potrei sbagliarmi. In ogni caso sono pochi i gruppi che nel 2009 tentano di sfondare percorrendo la strada dell’emopop/indiepop fatto come si deve, visto che gruppi come American Football, Ghosts & Vodka, e Colossal (per essere vagamente più recenti) ci hanno lasciato in eredità dei dischi che avrebbero quasi potuto chiudere questo capitolo della storia dell’emo così bistrattato e soventemente dimenticato. L’altra manciata di band che meritano di essere accostati a questi gruppi seminali li conoscete; These Town Needs Guns, Algernon Cadwallader Empire Empire! (I Was a Lonely Estate). I Look Mexico a differenza di quest’ultimi però, imho, sono quelli che hanno “reinventato”, se così si può dire, lo stile. Le canzoni hanno uno stampo leggermente più pop e commerciale dei rivali appena citati, ed é sempre bello poter sentire degli ottimi spunti e diversivi strumentali. Soprattutto quando si potrebbe recitare a memoria la formula arpeggio-vocals-schitarrata-arpeggio perfezionata nelle camere da letto della famiglia Kinsella.

I riferimenti musicali li avete, il mio consenso pure, dunque sentite, scaricate, comprate e consumatene.

Matteo



The Gloria Record – A Lull In Traffic by matteo
dicembre 3, 2008, 3:04 PM
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Si parlava di dischi post-Mineral? bè i The Gloria Record non se l’é mai filati nessuno, eppure alcuni pezzi li considero i più maturi che Chris Simpson e soci abbiano composto. Più emo-pop (anche se ormai non ha più senso questo binomio) di così si muore.

A  Lull In a Traffic

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S/T

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Matteo





Ride Your Bike by mattiaebd

C’è stato un tempo in cui sapevi per certo che se ti perdevi una qualsiasi uscita Deep Elm stavi facendo del male a te stesso. E questo valeva fino a tre o quattro anni fa, mica decenni addietro. Poi sono iniziate a girare strane idee per la testa di John e Chuck, strane voglie di voltare pagina anche e soprattutto per la paura di rimanere schiacciati dal trend emo. Allora basta Emodiaries e largo a giovani bizzarri, gente più (Moving Mountains, Latterman) o meno (Free Diamonds, Track A Tiger) brava, ma che poco ha da spartire con il classico suono Deep Elm. E negli ultimi mesi è difficile trovare qualcosa di davvero buono. Forse la cosa migliore rischia di essere proprio il dischetto di questi Ride Your Bike, ovvero emo-pop-rock che ci avrebbe con tutta probabilità mandato in brodo di giuggiole ai tempi di Dial In Sounds, di Bleed American e del primo Dashboard Confessional.

Per quanto mi riguarda, gli Sherwood sono stati il canto del cigno di questo emo-pop-rock  anche se questi giovanotti qualche pezzo più che carino lo sanno mettere assieme giocando di fino tra ritornelli zuccherosi il giusto e arrangiamenti gustosi. E pezzi come Sticks and Stones e This Car Is Hot as Hell non si sentivano da tempo. Ma più che altro i Ride Your Bike non fanno che ricordarmi quanto eravamo belli, giovani, innocenti e inebetiti cinque o sei anni fa. Che a pensarci bene è un effetto collaterale che rende l’ascolto molto più emo di quanto in realtà non sia. Se avete voglia di una bella botta di malinconia – ma di quella proprio idiota, adolescenziale fino al midollo – eccola servita.

Qua c’è il loro myspace ma, un consiglio sincero: non ci andate. O se ci andate non credete a nulla, ma proprio nulla di quello che c’è scritto. No, non assomigliano a Cat Stevens, fidatevi.

www.myspace.com/rideyourbike

 

Mattia